La montagna o si odia o si ama. Io non la amo particolarmente, ma a tutto c’è un perché. Come nella vita di Pietro. Perché questo rapporto malsano con un genitore che invece si dovrebbe amare, rispettare, ammirare? Di mezzo ci sono le vette, le scalate, il desiderio di arrivare là dove persino la natura si fermerebbe. E poi c’è Bruno, l’amico, quello che ci sarà sempre anche quando non ci sarà più. In mezzo a tanti uomini una figura femminile, madre e moglie, che guarda, osserva, indaga nell’animo dei suoi uomini per portare a valle qualcosa che invece resterà sempre a monte. “Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa”. Questo libro è per chi ama la montagna, ma anche per chi non l’ha mai amata e vorrebbe innamorarsene proprio adesso.